sabato 26 novembre 2011

Accessori erotici in Lattice (Latex): non solo preservativi


Parliamo, adesso, di un altro tipo materiale che è molto facile da trovare all’interno di un sexyshop: il lattice o latex.

Il lattice (dal latino latex = liquido) è un’emulsione di aspetto lattiginoso e consistenza collosa, generalmente di colore bianco, raramente giallo, arancio o rossastro, che si trova in determinate cellule (i laticiferi) di numerose piante e nei funghi del genere Lactarius (Wikypedia).


Il lattice è il materiale di cui sono fatti la maggior parte dei preservativi.
Tra i vari giocattoli erotici troverete, inoltre, vibratori, palline cinesi, falli indossabili (strap on).
Inoltre, il latex, grazie alla sua consistenza gommosa ed al suo aspetto lucido, è il materiale più in voga per la produzione di abbigliamento ed accessori fetish, BDSM e sadomaso.

Detergente specifico per il latex
Possiamo dire che il lattice rappresenta, per chi volesse scegliere il proprio accessorio erotico, una via di mezzo tra il jelly ed il silicone: è meno morbido, ma più resistente rispetto al jelly; rispetto al silicone, invece, è sicuramente meno resistente, ma di solito più economico.

Per la pulizia del latex esistono in commercio prodotti specifici, oppure potete pulirlo con acqua tiepida e detergente neutro; non è, invece, sterilizzabile alle alte temperature, come ad esempio, il silicone.

lunedì 21 novembre 2011

I Vibratori in Jelly: morbide sensazioni di piacere!


Vibratore jelly multivelocità

Oggi parlerò di un altro tipo di materiale molto diffuso per la produzione di vibratori, falli, plug anali e chi più ne ha più ne metta: il jelly, che in italiano vuol dire gelatina di gomma, un materiale ricavato anch’esso dal PVC.

È facile capire (lo dice lo stesso nome) che si tratta di un materiale dalla consistenza quasi gelatinosa, tra i più morbidi ed estensibili: può, con estrema facilità, essere stampato in qualsiasi forma, ed è proprio questa sua caratteristica che lo rende adatto alla produzione dei giocattoli sessuali più fantasiosi; sul mercato ne trovate di qualsiasi forma, misura o colore, a prezzi molto economici.

La sensazione che dà al contatto con la pelle è davvero molto piacevole: il jelly risulta essere proprio morbido e flessibile, direi confortevole (ebbene si, ho provato anche questo!).

Rispetto ai sextoys in silicone, quelli in jelly sono più delicati e non possono essere sterilizzati in acqua bollente, né lavati con saponi aggressivi: il modo migliore per pulire il vostro giochino in jelly è usare acqua tiepida ed un detergente antibatterico a PH neutro. Devo dire che, essendo un materiale poroso, resta comunque difficile ottenere una piena igiene, e dunque vi raccomando di usarlo con un preservativo in lattice, soprattutto se non ne fate un uso “strettamente personale”.

Infine ricordate che, se usate lubrificanti, non dovete usare quelli a base oleosa, perché danneggiano il jelly: usate solo lubrificanti a base acquosa o a base di silicone!

sabato 19 novembre 2011

Vibratori e Gadgets Erotici in Silicone: un materiale senza...fallo!

Catena anale in silicone


Continuiamo il nostro tour storico-scientifico attraverso la storia del vibratore.
Come dicevo, negli anni quaranta  nacquero i vibratori in PVC; successivamente, negli anni novanta, furono commercializzati i primi vibratori in silicone. 
Il silicone fu sintetizzato nel 1907 da Frederick Kipping. Per chi ne capisce qualcosa di chimica, posso dire che i siliconi o polisilossani sono polimeri inorganici basati su una catena silicio-ossigeno e gruppi funzionali organici legati agli atomi di silicio.
Il silicone è davvero un materiale di ottima qualità: resiste benissimo alle alte temperature, all’aggressione di sostanze chimiche e all’ossidazione (dunque anche all’invecchiamento); inoltre è un ottimo isolante elettrico. Il silicone assorbe bene il calore corporeo ed è un ottimo materiale per consistenza e flessibilità, oltre ad essere un eccellente conduttore di vibrazioni.
Questo è il motivo per cui la maggior parte dei falli realistici è realizzata in silicone
Grazie, infatti, alla sua capacità di assorbire il calore umano, alla sua flessibilità ed alla sua assenza di ruvidità, esso è un materiale capace di trasmettere sensazioni assolutamente realistiche e confortevoli.
Può naturalmente essere modellato per rendere tutti i particolari più realistici del corpo umano. 
Uno dei prodotti per la pulizia dei sextoys
Uno dei vantaggi rispetto al lattice e al jelly è la bassa porosità, che lo rende più facilmente lavabile e sterilizzabile anche con acqua bollente: si raccomanda l’utilizzo di un sapone non aggressivo (ph neutro), oppure di candeggina diluita (10 parti di acqua e 1 di candeggina), o naturalmente di un prodotto specifico.
Se possedete o decidete di acquistare un dildo in silicone, ricordate di non usarlo insieme ai lubrificanti a base di silicone stesso, poiché questi danneggerebbero il vostro sexytoy irrimediabilmente.
Costosi al loro ingresso sul mercato, i falli in silicone, ormai hanno prezzi ragionevoli e ciò ne fa un'ottima scelta per utenti alle prime armi.
Concludo con un breve riepilogo del perché il silicone è uno dei materiali più raccomandabili, o addirittura il migliore:
  • ·        È igienico, forte, e duraturo
  • ·        È un materiale non poroso e può essere bollito in acqua
  • ·        Raggiunge la temperatura corporea e trasmette molto bene le         vibrazioni
  • ·        È disponibile in un’ ampia gamma di colori, forme e misure
  • ·        E’ la scelta ideale se temi allergie. 

venerdì 18 novembre 2011

I Vibratori in PVC: arriva la plastica!

Come promesso ecco il primo articolo di una serie che descriverà i vari materiali di cui può essere fatto un vibratore, seguendo un po’ anche le tappe storiche che ne hanno visto la nascita, per iniziare a districarci in questo moderno labirinto di oggettistica sessuale. Dicevamo che negli anni quaranta diffusissimi erano i vibratori in metallo e in gomma; successivamente nacquero i primi dildi in PVC, che ancora oggi sono molto diffusi.
MA COS’E’ IL PVC?
Il cloruro di polivinile, noto anche come polivinilcloruro o con la corrispondente sigla PVC, è il polimero del cloruro di vinile, è una delle materie plastiche di maggior consumo al mondo.
Puro, è un materiale rigido, ma con l’utilizzo di sostanze chiamate plastificanti, come ad esempio gli esteri dell’acido ftalico, cioè gli ftalati, può essere reso modellabile e flessibile.
Molti dei dildo venduti oggi, soprattutto quelli più economici, sono prodotti in PVC. Molti raccomandano di utilizzare i vibratori in PVC con un preservativo in lattice per evitare che gli eventuali ftalati possano venire a contatto con le mucose dell’ano o della vagina. Io comunque continuo a ricordare che l’utilizzo degli ftalati è regolato dalla Comunità Europea, al fine di renderne l’utilizzo sicuro per la nostra salute.
I prodotti in PVC non possono essere sterilizzati (cioè non reggono le alte temperature). Vanno puliti con acqua tiepida e sapone neutro, o con prodotti specifici disinfettanti.

giovedì 17 novembre 2011

Scegliere il Vibratore:occhio ai materiali!

L’articolo sulla storia del vibratore si fermava alla fine degli anni 30, quando quest' ultimo, da apparecchio medicale di uso “comune”, venne etichettato come strumento di pornografia e lussuria. Naturalmente non smise né di essere prodotto né di essere venduto, anzi, le nuove scoperte nel campo della chimica diedero vita a nuovi modelli di vibratori di diverse forme , misure, ma soprattutto di diverso materiale.
Negli anni quaranta, per esempio, vediamo la nascita dei primi dildi di gomma, irrigiditi solitamente da un'anima di metallo. Erano davvero pericolosi: la presenza della barra di metallo e la facile deteriorabilità della gomma esponevano al rischio di incidenti anche seri.
Qui la ricerca storica, secondo me, si collega ad un’ argomento che subito diventa attuale e moderno. 
Effettivamente con la crescita in campo industriale sono diventati davvero troppi i modelli che si trovano in vendita in tutti i sexyshops, tanto che credo sia diventato quanto meno difficile per noi donne capire, quando decidiamo finalmente di comprare un dildo, quale sia non solo quello più adatto a noi, ma soprattutto quello di cui possiamo fidarci, soprattutto dal punto di vista della sicurezza dei materiali usati (insomma tutti dovremmo far caso a quello con cui entriamo in contatto!).
Un’ esempio lampante di questo problema è rappresentato dai vibratori in PVC perché potrebbero contenere ftalato.
COSA SONO GLI FTALATI? 
Gli ftalati, o anche phthalati, sono una famiglia di prodotti chimici,  i plastificanti, usati per ammorbidire le plastiche dure e renderle più flessibili e modellabili. Sono nati negli anni venti e si trovano davvero dappertutto, dai profumi ai pesticidi agli strumenti medici, fino ai gadget erotici. Secondo alcuni lo ftalato può entrare in circolo attraverso le membrane mucose della bocca, della vagina e dell'ano: alcuni studi lo collegherebbero a malattie come cancro e difetti prenatali. C'è da dire però che l'utilizzo commerciale dei plastificanti è soggetto da un regolamento CEE (regolamento N. 793/93) ad una strettissimo controllo che ne assicura l'uso in tutta sicurezza. 
Questo è uno dei motivi per cui ho deciso di pubblicare una serie di posts atti a spiegare cosa sono, in parole povere, i diversi materiali di cui può essere fatto un vibratore, per capire quali sono quelli più sicuri, e soprattutto quali accortezze bisogna usare in base al tipo di materiale scelto.
Sono sicura che per scegliere quale sia il dildo più adatto a ciascuno di noi, sia necessario cominciare dalla scelta del materiale, e dunque una corretta informazione ci aiuterà sicuramente.